Le emozioni: i medicinali interiori  per il nostro benessere

 

 

27.05.2014

 

 

 

Spesso ci capita di vivere degli eventi che provocano in noi sensazioni ed emozioni difficili da tramutare in parole. A volte non siamo consapevoli di ciò che proviamo o ci sembra poco importante capirlo; altre volte teniamo le emozioni chiuse a doppia mandata dentro di noi, senza renderci conto che questo può avere conseguenze poco piacevoli sulla nostra salute.
Infatti, diverse ricerche indicano che esprimere le proprie emozioni, traducendo in parole le esperienze da cui si è rimasti sconvolti, ha un impatto positivo sullo stato di salute. Questo perché, riuscire a narrare un evento che ci ha coinvolti, in forma orale o scritta, ci consente non solo di organizzare e prendere coscienza dei pensieri e sentimenti che proviamo a riguardo, ma anche di arrivare a una comprensione più profonda dell'esperienza e di noi stessi. E quando arriviamo a capire ciò che sentiamo e in che modo questo incide sulla nostra vita, proviamo la sensazione di avere il controllo degli eventi e riusciamo a tenere lontani quei pensieri ricorrenti sulle esperienze passate che ci hanno influenzato sino a quel momento.


Le persone che non riesco a raccontare in modo strutturato un evento oppure non riconoscono o inibiscono le proprie emozioni, mostrano con maggiore probabilità un'attivazione elevata del sistema nervoso vegetativo, come ad esempio un aumento della frequenza cardiaca, disturbi della pressione arteriosa, disfunzioni dell'apparato gastrointestinale, ma anche una caduta delle funzioni del sistema immunitario.

Le emozioni però non sono positive o negative di per sé, ma possono avere una funzione adattiva nella vita di una persona. Come fa notare Dafter, possiamo intendere le emozioni come una sorta di armadietto dei medicinali interno che possiamo utilizzare in situazioni diverse. Ad esempio, la rabbia può farci reagire di fronte ad una minaccia o ad un'ingiustizia; la paura ci avverte di un pericolo per sfuggirlo; la tristezza ci spinge a cercare contatto e conforto.

 

Ora, immaginate cosa accadrebbe se non avessimo a disposizione questi “farmaci”. Saremmo privi di un sostegno fondamentale.
Ecco perché un'emozione può diventare negativa, non tanto per il suo contenuto, ma quando viene negata, dissociata, confinata in un'area isolata della mente o se emerge in forma violenta perché non è stata elaborata a sufficienza.
In realtà, parlare delle proprie emozioni non è facile, ma richiede un processo complesso e diverse capacità. Per riuscire ad esprimere all'esterno un'emozione, la persona deve essere capace di:
1. vivere l'esperienza emotiva a livello consapevole (non solo fisiologico)
2. vivere l'esperienza emotiva nel momento in cui si manifesta
3. tollerarne la presenza per un tempo sufficiente a: • riconoscerla • darle un nome • comunicarla all'esterno • comunicarla con il linguaggio collegato all'emozione e non con l'azione o un modo per eliminarla all'esterno, come ad esempio il pianto.

 

La regolazione affettiva è alla base dello sviluppo del modo in cui ciascuno si rappresenta il funzionamento mentale proprio e degli altri, e una mancanza di regolazione può portare o a un'eccessiva inibizione dell'espressione emotiva oppure a manifestazioni “eccessive”, non adeguate, dove il linguaggio diventa una forma di azione più che di comunicazione.
Diversi studi dimostrano che nelle persone che presentano alti livelli di disregolazione affettiva, si riscontrano diverse patologie somatiche (espressione dell'emozione attraverso il corpo), come patologie cardiache, ipertensione, diabete, artrite reumatoide; in altre persone le emozioni non elaborate si esprimono nell'azione più che nel corpo, perciò sviluppano ad esempio disturbi del comportamento alimentare, tossicodipendenza e comportamenti sessuali promisqui, quindi a rischio di malattie a trasmissione sessuale.

Avere la possibilità e la capacità di esprimere le proprie emozioni in maniera adeguata permette alla nostra mente di elaborare e comprendere le esperienze, buone o cattive, che segnano la nostra vita. E quando siamo in grado di comprendere, riusciamo a organizzare le informazioni, i pensieri, noi stessi, dal profondo sino alla superficie. E solo a questo punto potremo utilizzare ciò che abbiamo imparato come spinta per un cambiamento che può portare, tramite l'espressione di ciò che siamo, a migliorare non solo le relazioni ma anche la nostra salute.


Nella sezione ATTIVITA' puoi trovare tutte le iniziative

in programma a PISA nei mesi di MAGGIO E GIUGNO 2014 che parleranno proprio di questo tema